La nuova, rigorosa macchinetta del parcheggio del cinema mi chiede il numero di targa. Io, che ho sempre avuto la vista migliore della memoria, mi volto a verificare e per un attimo fantascientifico mi sembra quasi che la mia targa si stia muovendo. Curioso. Entro in sala per la proiezione dell’ultimo film di Tarantino in versione originale sottotitolata e le lettere sembrano sdoppiarsi come un brutto effetto grafico, o la manifestazione di un dopo-sbornia. Questa mattina la sveglia suona e come ogni mattina, la spengo e mi volto dall’altra parte. Quando riapro gli occhi sono ancora le otto. Faccio colazione, mi preparo e rispondo alla telefonata della mia adirata collega che si aspettava fossi già in ufficio da un’ora. “Ma che ore sono?” chiedo. “Le nove e mezza.” Guardo meglio la sveglia e sì, quello è decisamente un 9.
Il punto è che ho sempre avuto 11/10 e dentro di me ero convinta che questo fosse il primo passo verso la mia trasformazione in Superman. Sono la compagna di viaggio ideale, poiché percepisco le uscite in autostrada quando agli altri sembrano geometrici cespugli sospesi. Riesco a leggere qualsiasi avvertenza e gli ingredienti del dentifricio. La domanda che mi sento rivolgere più spesso è “scusi, mi sa dire cosa c’è scritto qui?”. Ok, questa è una bugia, lo ammetto.
Nonostante la mia dottoressa me l’abbia sempre sconsigliato (e in alcuni frangenti fisicamente impedito, strappandomi il cellulare di mano) cerco su Google, dove calo della vista compare solo dopo calo della libido e calo della libido maschile. Circa un milione di improvvisati esperti di età compresa tra i 14 e i 79 anni mi consigliano di scegliere la via più breve e andarmi a procurare un cane e un bastone. Abbandono prontamente i siti di domande e risposte e mi concentro su qualcosa di più serio dove mi viene consigliato il primo passo: andare dall’ottico per un rapido test dell’efficienza visiva. Solo che c’è scritto efficenza, senza la i (o forse c’è e sono io che non la vedo? Panico). “Mamma, sto chiaramente invecchiando” le dico al telefono, lei mi consiglia di andare dall’oculista. “Dall’oculista o dall’ottico?” le chiedo, “Oddio, non so, chiedi alla nonna”. La nonna ne sa sempre più di internet e ha occhiali strepitosi, sembra Sophia Loren. “Vai dal Lotto Metrista” mi risponde con sicurezza. Il lotto metrista, interpreto, dovrebbe essere l’optometrista. Internet le dà ragione, naturalmente.
Accendo la radio che con un colpo basso che fatico a liquidare come coincidenza mi propone un vecchio classico di De André.
Vedo gli amici ancora sulla strada / loro non hanno fretta
Rubano ancora al sonno l’allegria/ all’alba un po’ di notte
E poi la luce, la luce che trasforma / il mondo in un giocattolo
Faremo gli occhiali così
Trovo un ottico-optometrista che dissiperà i miei dubbi, una parte di me spera che ci sia bisogno di occhiali (perché ammettiamolo, un bel paio di occhiali è come un bel vestito) e l’altra parte, in ogni caso, ha intenzione di continuare a riconoscere per prima le uscite in autostrada.
A volte si fa un po’ di confusione tra ottico, ortottista, optometrista, oculista, oftalmologo. Perciò la domanda da un milione di dollari è: ma chi sono e cosa fanno? Lo spieghiamo qui.
L’ottico
L’ottico, con una abilitazione professionale, può confezionare, apprestare e vendere occhiali e lenti a contatto (i cosiddetti “ausili ottici”) su prescrizione del medico oculista e dell’optometrista. Può inoltre prescrivere direttamente occhiali protettivi e correttivi dei difetti semplici e in caso di lieve miopia e presbiopia. L’ottico, dopo aver misurato i parametri anatomici del paziente-cliente che servono per assemblare gli occhiali, lo aiuta prima di tutto a scegliere la montatura e la tipologia di lente spiegandone caratteristiche e materiali e valutando insieme tutte le necessità in base alle caratteristiche fisiche, alle abitudini e all’occupazione del cliente stesso. Preparerà poi le lenti, nel rispetto della prescrizione oculistica e le assemblerà, aggiungendo certificazioni e importanti consigli d’uso.
L’optometrista
L’optometrista è un professionista della visione che svolge la sua attività nel campo dell’ottica fisiologica, della rifrazione, delle lenti a contatto e dell’ipovisione. In genere diventano optometristi gli stessi ottici che hanno conseguito una laurea in optometria in un’Università, o che hanno seguito un corso di specializzazione in optometria presso un istituto regionale o privato. L’ottico-optometrista misura le capacità ottiche e visive di chi si sottopone alle sue attenzioni: dalle capacità di lettura e disturbi specifici di apprendimento negli studenti alla velocità di reazione negli atleti e per le attività sportive in genere, dalle prestazioni nei lavori e nelle professioni al recupero post operatorio e/o traumatico, dal giusto equilibrio tra cura dell’estetica ed ausili per ipovedenti fino alla consulenza tecnica complementare a quella medica. Ha come obiettivo la quantificazione e il trattamento dei difetti visivi con mezzi ottico-fisici e il miglioramento delle funzioni visive con tecniche non mediche, escludendo cioè l’uso di farmaci e di interventi chirurgici.
L’ortottista
L’ortottista è un professionista nella cura degli occhi specializzato nella diagnosi e nella gestione dei problemi della visione binoculare legati principalmente all’ambliopia (occhio pigro) e allo strabismo. Si occupa di prevenzione delle anomalie e dei disturbi visivi fin dall’età prescolare e scolare ed è fondamentale la sua presenza nella rieducazione del paziente ipovedente. Partecipa alla prevenzione dell’astenopia, ovvero la sindrome da affaticamento visivo, oggi molto diffusa. Può eseguire, in collaborazione con l’oculista, esami del campo visivo, esami elettrofunzionali, test per valutare la sensibilità al contrasto e la percezione dei colori, rifrazione e tanti altri.
L’oculista
L’oculista, anche conosciuto come oftalmologo, è un medico specializzato in oftalmologia, ovvero la scienza che studia le malattie dell’apparato visivo e si occupa di prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie dell’occhio o del sistema visivo in generale. Si occupa anche di misurazione della vista (optometria) e correzione dei vizi refrattivi. L’oculista può prescrivere farmaci, interventi chirurgici e anche un buon paio di occhiali da vista, o lenti a contatto.